La leggenda - Canelles

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La leggenda

medioevo

Esiste una leggenda che viene tramandata dalla famiglia e avvalorata da studi di alcuni genealogisti dei secoli scorsi, dove i Canelles di Cagliari vengono ricondotti alla  stirpe reale dei Conti di Tolosa e Barcellona. E' indubbio che la famiglia catalana del XIII secolo abbia avuto stretti rapporti con la casata dei Conti di Barcellona. Tuttavia, anche se diverse informazioni riportate nella leggenda risultano veritiere riguardo alla storia dei de Canyelles catalani, altre di carattere storico generale, risultano inesatte, altre appaiono inventate perchè non trovano riscontro con la documentazione storica attualmente in possesso negli archivi. Il racconto tratta periodi storici molto antecedenti che riguardano l'origine del cognome ed è fortemente intrecciato con eventi storici del medioevo che videro il territorio dell'Occitania, conteso tra i regno Catalano- Aragonese e la Francia. La narrazione è frutto di un elaborazione romanzata che si basa  su fatti storici realmente accaduti (in sequenza non sempre corretta), da fatti presumibilmente inventati per collegare i singoli eventi e forse su una effettiva tradizione familiare.

Il primo conte di Tolosa narrato nella leggenda è evidentemente Ramon di Saint -Gilles che partecipò a capo della prima crociata in Terra Santa il quale ebbe come figlio Bertrand e Alfonso Giordano nato nel 1103. Nella leggenda viene descritto che Alonzo Jordan cioè Alfonso Giordano, si trasferisce ormai vecchio in Catalogna dopo aver perso il contado di Tolosa; la realtà storica ci racconta invece che morì avvelenato nel 1148 durante la seconda crociata.

Il conte Ramon (Raimondo) III di Tolosa a cui si fa riferimento nella leggenda, narra in realtà episodi vissuti da Raimondo VI di Tolosa con Pedro II d'Aragona da una parte contro Simone di Monfort dall'altra. Riconducendo i fatti sempre allo stesso Raimondo III, nella leggenda si raccontano episodi relativi al figlio Raimondo VII e alla successione del Contado. L''arrivo in Catalogna della famiglia infatti, viene fatto conseguire alla sconfitta del Conte di Tolosa con Simone di Monfort che portò alla conseguente successione del contado alla corona francese. Tuttavia questo episodio viene narrato nella leggenda agli inizi del XII e cioè circa cento anni prima rispetto a quanto successo nella realtà.

Il racconto, pur rivelando una certa inattendibilità così come narrato, rimane un documento interessante perchè nei vari eventi, vengono esposti episodi  che potrebbero suggerire informazioni utili agli storici; le diverse contraddizioni, in un racconto slegato totalmente da fatti avvenuti, forse non avrebbe avuto il senso di esistere perchè sviluppabile in modo più credibile e corretto. Ipotizzando che la leggenda si ricolleghi a fatti realmente accaduti, si potrebbe supporre che qualche discendente legato alla casata dei Tolosa e quindi imparentato con i Conti di Barcellona, abbia preso il cognome Canyelles (tipo toponomastico) dalla località di residenza tra il XII e XIII sec. E' possibile altresì che i legami con i Conti di Tolosa sia effettivamente avvenuto nel XIII secolo durante le vicessitudini legate alla questione catara; molti cavalieri catalani e il Re in testa, cercarono di aiutare Raimondo Vi di Tolosa nella guerra contro Simone di Monfort. La vicenda narrata di Beltan Canyelles trova diverse congruenze con l'effettiva realtà storica (Cap. 2).
Personaggi realmente vissuti della famiglia de Canyelles-Canellas-Canelles effettivamente legati alla corona catalana-aragonese sono citati nella letteratura già dal 1149 quando Raimondo Berengario IV incarica Rolando de Cambrils e Dalmau de Canyelles la riconquista di Calaceide; nel 1205 Dalmacio de Canyelles ottiene la custodia del Castello di Calaceite per conto dell'ordine di Calatrava. Pur non potendosi dimostrare i legami di parentela con i Canyelles della Sardegna, nella letteratura storica, risultano esserci una certa corrispondenza dei nomi citati nella leggenda come i cavalieri Berenguer de Canelles (?_XIII sec.), Bertran de Canelles (?-XIII sec.), Vidal de Canyelles, (de Canellas o de Canelles a seconda della fonte)  parente del re Pedro d'Aragona , Bertran de Canelles (XIII sec.) e Bertran de Canelles (XIII-XIV) che probabilmente è lo stesso che nel 1300 nel proprio stemma, inserisce tre canne in campo d'argento proprio come farà Guglielmo Canyelles di Cagliari nel 1360.
Anche se la leggenda dei Canelles sardi è stata con tutta probabilità elaborata intorno al XVIII secolo per fini autocelebrativi, una moda diffusa nei ceti nobiliari del tempo, alcune informazioni sulla famiglia e sui personaggi sono verosibilmente corrette. Sicuramente non trova riscontro con la verità storica la vicenda legata allo sbarco catalano in sardegna e i rapporti tra Bertrand de Canyelles e Mariano III di Arborea.

La leggenda    

Si narra che la famiglia Canyelles discenda dalla stirpe reale dei Conti di Tolosa e Barcellona attraverso la discendenza diretta da Raimondo di Saint-Gilles Conte di tolosa (XI sec).
Nel XII sec troviamo un Pedro Bernardo Jordan, figlio di Guglielmo Bernardo Jordan e di una dama de Berenguer (dei Conti di Barcellona), a cui venne affidato dal re Pedro d'Aragona, in feudo e un castello in Catalogna chiamato Canyelles. Da quel momento tutti i discendenti della famiglia furono chiamati de Canellas-de Canyelles. La tradizione familiare vuole inoltre, che i Canyelles- Canelles attuali, discendano da Beralt de Canyelles pronipote secondogenito di Vidal de Canyelles, vescovo di Huesca dal 1238 al 1254 che era parente del Re Jaime I d'Aragona (della dinastia dei Conti di Barcellona).
Di seguito viene trascritta una versione sintetica della leggenda trascritta nel '800 in lingua italiana che si rifà ad una versione antecedente in castigliano del '700 e descrive il periodo IX-XIV sec .

                    

Negli annali d'Aragona di Gerolamo Zurita si legge che Carlo Magno dopo aver soggiogato l'Aquitania per il re Pipino suo padre, formò nove contee. Di queste nove, nell'800, una fu affidata ai Signori di Torson che divennero i conti di Tolosa...
Cap 1 del nome Aymerico (sec IX-XIII)

..Nella dinastia Torson, successe a Ponce Aymerico, don Beltram il quale fu alla gloriosa spedizione di Terra Santa e con l'aiuto del Re di Gerusalemme vinse a Tripoli e dominò sulle terre che il padre conquistò in Asia. Di don Beltram fu figlio don Ramon Aymerico, il quale essendosi fatto vassallo dell'Impero oltre la Contea di Tolosa, ottenne anche la città di Narbona e le Contee di Roses- Beses-Agades, Albi e Carcassone. Di don Ramon I fu figlio Don Ramon II, secondo Conte di Tolosa e Alonzo Jordan (Aymerico) così chiamato per essere stato battezzato sulle rive del fiume Giordano poichè ivi si andava alla conquista della Terra Santa, fu partorito dalla moglie del Conte, Donna Leonora di Tolosa figlia di Don Alonzo Re di Castiglia e Leon. Di Don Ramon II, fu figlio Don Ramon III conte di Tolosa, che non ebbe figli maschi ma una femmina chiamata Donna Giovanna.

Nacque intanto nei contadi di Tolosa, a Carcassone ed Albi, l'eresia Albigense e non potendo le prediche e lo zelo di San Domenico soffocarle, il Papa inviò un legato apostolico con Don Diego Vescovo di Osma e dodici frati dell'Ordine di Cistell per ricondur quei popoli alla Santa fede Cattolica, ma questi oltre a persistere nel loro errore si difesero con le armi. Nacque una fiera e terribile guerra contro la Contea di Tolosa; in favore della Chiesa combatteva Simon Conte di Monfort. Il Re d'Aragona si mosse in favore del Conte di Tolosa per la buona alleanza che tra loro esisteva e ancor di più per la stretta parentela. Questa guerra fu molto sanguinosa, furono in essa decollati ottanta Cavalieri e impiccato il capitano delle genti di guerra, chiamato Aymerique di Monreal e di Lauriano. Finalmente, dopo aver versato molto sangue si stipulò la pace. Fra le condizioni di pace fu questa: che don Ramon III desse in sposa la figlia Giovanna ad un fratello del Re Luigi di Francia dandole in dote tutto quanto avea anche ciò ereditato dalla sua madre. I fratelli di Luigi erano Alonzo Conte di Puytier, Roberto Conte di Bass e Picardia e Carlo Duca d'Arguioj e Conte di Provenza. don Ramon Aymerico di Tolosa accettò la proposta e sposò la sua unica figlia al Conte di Puitier. Questo poi per la morte del fratello e divenuto Re di Francia, tolse ed incorporò alla corona il contado di Tolosa e tutti glia altri feudi che per diritto spettavano a don Alonzo Giordano figlio legittimo secondogenito del Conte Ramon I di Tolosa. Il vecchio don Alonzo Jordan Aymerico, vedendosi così ingiustamente spodestato passò in Spagna ove dal Re don Pedro suo intimo parente ottenne il contado di Cerdania del quale godette ben poco tempo, perchè la morte cagionata da forte cordoglio lo tolse ai natali.

Cap 2 del nome Jordan (sec XII-XIII)

Succedette in Spagna a don Alonzo Jordan (Aymerico), il figlio don Guglielmo Jordan il quale ammogliò il proprio figlio don Guglielmo Bernardo Jordan con la figlia di don Ramon di Berenguer Conte di Barcellona. Don Guglielmo Bernardo succedette al padre come Conte di Cerdania e quindici anni dopo sposò la Madamigella di Berenguer. Avendo ucciso nel giorno di Pasqua Beltram de Allans, gli fu tolto il contado di Cerdania, gli altri feudi, la Villa Bellayre e dovette fuggire in Francia. Lo spodestato Conte aveva lasciati in Spagna tre figli maschi e due femmine e per loro chiedeva aiuto al re di Francia, il quale, mosso a pietà da tante sventure e conoscendo la parentela non molto remota che tra essi esisteva, pregò il Re di Spagna affinchè rendesse le terre tolte a don Pedro Bernardo Jordan primogenito di don Guglielmo di Cerdania. Il re, in su le prime rifiutò, ma in appresso, diede in feudo al suddetto don Pedro un castello in Catalogna chiamato Canellas e una grande villa chiamata Panadis ed altre ancora di poca importanza.

del nome Canellas (XII-XIV)

Questo feudo non rendeva però che la decima parte di ciò che fruttava il contado di Cerdania e visserò pacifici dal 1120, data cui furono concessi i feudi, fino al 1213 in cui vediamo Don Vidal Canellas vescovo di Huesca essere conosciuto per il più grande scrittore di Spagna in quei tempi. Aveva Don Vidal, un fratello morto in giovane età lasciando un figlio di nome Beltran de Canellas, il quale col favore dello zio Vidal, giunse ad essere Cavaliere della Casa del re, ma per aver questi ucciso don Rodrigo de CastelJuelo giudice supremo, dovette rifugiarsi nel castello di Cardona dove ricevette ottima ospitalità dal Visconte. Il re chiese di consegnargli sia il castello che il Cavaliere de Canellas di Tolosa ma il Visconte rispose che non avrebbe consegnato nell'uno ne l'altro. Perciò il re fè grandi apparecchi per muovere contro il Visconte di Cardona una grande guerra, senonchè si sollevò in favore di questi, tutta la Catalogna cosichè si venne a patti. Don Beltran de Canellas morì fuggitivo lasciando in Catalogna il fratello secondogenito Don Beralt de Canellas il quale sposò donna Elvira Zapata. Da questa ebbe un figlio chiamato don Beltran de Canellas y Zapata il quale per ingegno e valore fu uno dei migliori Cavalieri che in quel tempo avesse il re di Spagna. Infatti lo vediamo sempre adoprato negli affari più grandi e delicati e nel 1315 fu dal re mandato in Sardegna per esplorare donde e come più facilmente si potesse occupar l'Isola.

Cap 3 dei Canellas in Sardegna (sec XIV)

Sbarcò in Oristano don Beltran de Canellas y Zapata, dove fu benissimo e con tutti gli onori dal Giudice Mariano d'Arborea ospitato nella sua grande Villa. Ivi conosciuta la morte avvenuta in Catalogna di sua moglie donna Eleonora di Moncada, sposò in seconda nozze donna Elsa d'Arborea figlia del Giudice Mariano la quale ebbe in dote la Villa di San Giorgio ed altre tre formanti la regione di Piringianus. La villa di San Giorgio aveva porto e baia e difatti fino a pochi lustri addietro il porto di Palmas si chiamava Porto Canelles dal nome che dai suoi nuovi Signori prese San Giorgio. Don Beltram formò ivi sua dimora, dopo aver venduti i feudi che aveva in Spagna. Nel 1323 fece conoscere al re don Giacomo il II essere agevolissima la conquista dell'isola e così il re inviò l'Infante Don Alfonso che sbarcò con l'esercito nel porto Canelles e scacciò i Pisani. Dalle seconde nozze ebbe Don Beltran molti figli tra i quali Don Eduardo che credesi abbia preso in moglie una dama della casa Roccoberti una delle più nobili e antiche famiglie spagnole.



 
 
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